Restauro affresco San Bruno

Lo stato di fatto

L’impianto scenico e strutturale non ha subito trasformazioni nel tempo. L’insieme è molto confuso e poco leggibile per le molte abrasioni superficiali, sollevamenti e cadute di colore.
L’affresco alle prime osservazione pare sia stato realizzato in un’unica giornata; tale dato tecnico esecutivo potrà essere verificato in corso d’opera e dopo la fase di pulitura, che renderà maggiormente leggibile il dipinto e metterà in evidenza le eventuali attaccature delle giornate.
Altra causa del degrado va ricondotta all’umidità di risalita che si manifesta su tutta la parete. La sua presenza si mostra sotto varie forme determinate dalla struttura materica murale, con conseguenti differenti tipi d’aggressione e velocità d’alterazione.
Il fattore termoigrometrico procura danni diretti anche di natura biologica. La superficie pittorica è ricoperta da uno strato di pulviscolo atmosferico indurito. È probabile una ripassatura condotta in passato nella parte alta della cornice. L’intonaco presenta lesioni di diversa grandezza e una stuccatura proprio al centro della figura. La tavolozza del pittore era composta da ossidi quali terra rossa, ocra, nero.

Le operazioni di restauro dell’affresco

  • rimozione meccanica di stuccature eseguite durante precedenti interventi
    che per composizione siano inidonee alla superficie del dipinto;
  • ristabilimento del film pittorico, eseguito con resina acrilica con
    sovrapposizione di carta giapponese;
  • pulitura, rimozione di depositi superficiali mediante sistemi di tipo fisicochimico
    (solventi puri e reagenti da laboratorio, resine scambiatrici di ioni,
    soluzioni saline, ecc., all’occorrenza addensati con idonei prodotti gelificanti
    in ragione della polarità, argille assorbenti o colloidali, polpa di cellulosa),
    inclusa la rifinitura della pulitura delle superfici decorate mediante
    applicazione localizzata di soluzioni solventi, previa esecuzione di test di
    solubilità, con idonea metodologia e la rimozione meccanica dei depositi
    solubilizzati;
  • stuccatura sotto livello delle lacune dovute al deperimento nel tempo vita
    dell’opera (sabbia – grassello di calce) inclusi i saggi per la composizione
    della malta per colorazione, granulometria e pulitura dei bordi;
  • stuccatura a livello delle lacune di piccole dimensioni con grassello di
    calce e sabbia;
  • integrazione pittorica da eseguirsi con colori all’acquerello a velatura,
    abbassamento tonale dell’abrasione, con il fine di restituire l’unità di lettura
    cromatica dell’opera, seguendo le indicazioni della Direzioni Lavori della
    Soprintendenza competente;
  • protezione superficiale mediante applicazione di resina acrilica in
    soluzione a bassa percentuale;
  • documentazione grafica, documentazione fotografica del prima –
    durante – dopo il restauro.