Disobbedienti come sempre, invece di stare in silenzio per non disturbare la preghiera, abbiamo incominciato a parlare (ma credo proprio che questa disobbedienza non sia dispiaciuta a Gesù). Se dovessi dire come l'argomento del discorso sia caduto sulla figura di mio papà non sarei proprio in grado di ricordarlo, fatto sta ed è che da inconscio che era, questo grande dolore è tornato conscio. Ho incominciato a parlare con lei confidandole tutto ciò che ho già descritto e cioè i fatti accaduti, le mie paure sulla salvezza della sua anima ed il fatto che mi riuscisse proprio difficile pregare per lui. Insomma non ero riuscita a perdonarlo e sino ad allora non lo avevo mai capito. Ispirata sicuramente dallo Spirito Santo questa amica ha iniziato, con una mimica davvero divertente, a rappresentare mio padre quella sera stessa dell'incidente in auto come un uomo preoccupato, pentito per ciò che aveva fatto e che cercava una soluzione per rimediare al male procurato alla sua famiglia.Sino ad allora non mi era mai passato per la mente di pensare a lui come ad un uomo pentito e di vederlo intento a cercare un rimedio per il danno causato ma la recita della mia amica è stata risolutiva: adesso potevo davvero concepire tutta la sua debolezza, la sua fragilità e la sua incapacità a resistere alla tentazione.In quel momento ho sentito un dolore molto intenso e profondissimo, acuto ma di breve durata, e sono scoppiata in lacrime. Questa è stata la liberazione mia e dell'anima di mio padre insieme. Sì, perché in tutti questi anni ho tenuto la sua anima legata alla mia impedendo ad entrambi di volare.E questa cara e vera amica proprio questo mi ha detto: “Adesso puoi volare”.Nell'arco di poche ore si sono evidenziati tutti i condizionamenti della mia vita e anche quelli delle vite di mia mamma e di mia sorella causati da questo male subito e mai risolto. Come prima cosa il concetto negativo che avevamo di tutti gli uomini in generale e che veniva alimentato quando parlavamo tra di noi. Uomini incapaci di gestire ed amministrare sia in casa che nel pubblico, uomini assenti in famiglia e con i figli capaci solo di vantarsi delle conquiste femminili, dei soldi e del potere (dov'è finito il buon padre di famiglia!!!), che mandano in rovina aziende, famiglie, stato, che sanno essere solo di cattivo esempio per i figli, uomini immaturi che si appoggiano alle donne e senza di esse sono finiti e chi più ne ha più ne metta...e poi la nostra assoluta sfiducia nel matrimonio: mia mamma non ha più pensato di risposarsi e neppure di avere una relazione, mia sorella non si è mai sposata ed io mi sono sposata solo civilmente per non dire il mio si “per sempre”.A tutti gli effetti, parlando con la mia amica ed interlocutrice (felicemente sposata, con una bella ed esemplare famiglia in grado di affrontare tutte le problematiche della quotidianità), dicevo di non aver mai conosciuto alcuna coppia il cui rapporto, nel lungo periodo, si fosse dimostrato duraturo. Con questo non volevo dire che non ci fossero mai state coppie di questo tipo, magari qualcuna c'era anche stata ma con la stessa rarità con la quale si presentano alla storia i Santi, comunque io non ne avevo mai conosciute e non ne conoscevo. All'obiezione “...ma questa coppia di miei amici sono sposati da quindi anni e sono uniti e solidali”, rispondevo: “Dai tempo al tempo, aspetta e vedrai...anch'io sono stata sposata vent'anni, ma poi mio marito ne ha trovata una vent'anni più giovane di me...”. In effetti mio marito ed io rappresentavamo allora un esempio di coppia unita, tanto che al momento del fallimento i nostri amici sono rimasti sconcertati ed una mia amica ha addirittura pianto.Se poi incominciavo a pensare alla durata di un rapporto di coppia nel tempo, alla luce della mia esperienza, avrei potuto chiaramente affermare che non sarebbe bastata tutta la vita insieme per poter affermare che quel matrimonio era un matrimonio riuscito...sapevo bene che gli altarini si possono scoprire anche “post mortem”!Con questo spirito ho vissuto la mia vita, come avei potuto avere un'esperienza di coppia positiva in queste condizioni? E chi mi dice che il pensiero non riesca a tutti gli effetti a condizionare la realtà?“E così ti sei rovinata la vita e la famiglia”: questa è stata la conclusione della mia amica, la quale, grazie alla fede e alla sua recente conversione, sta rivalutando il comportamento da uomo di suo marito e gli accorda di giorno in giorno più stima e fiducia.
Alla fine dell'anno 2010, come sopra accennato, è iniziato il mio cammino di conversione che mi ha portata ad interrompere una convivenza con un uomo, sposato in Chiesa e poi divorziato, e ad aprire gli occhi su una infinità di miei comportamenti non sicuramente conformi alla Parola di Dio.Insomma in questi quattro anni in cui ho ricominciato a fare esami di coscienza, confessioni, adorazioni, ad accostarmi spesso all'Eucarestia e a pregare, non mi ero accorta che riuscivo a pregare per tutti coloro che avevano bisogno, per i familiari, per le anime dei miei cari defunti ma...non per mio papà.Un po' di luce chiarificatrice ha iniziato ad illuminare la mia mente nell'estate appena trascorsa, durante i tredici giorni del mese di agosto che mi hanno portata a piedi da Leòn a Santiago de Compostela con zaino in spalla. Non sono una camminatrice abituale: camminare per 25 km al giorno è stato per me davvero faticoso. Ogni giorno mi veniva da fermarmi dopo soli 10 km, ed è per questo che gli altri 15 li camminavo pregando il Santo Rosario (dicendo a Gesù che ogni mio passo mi avrebbe portata un po' più vicina a Lui), senza pensare a quanti passi mi mancavano alla meta e dedicando ogni decina ad una persona cara, comprese le anime di amici e parenti defunti. Si trattava di circa 250 “Ave Maria” al giorno. Dopo dieci giorni avevo ormai pregato per tutti coloro che mi erano venuti in mente...ed è stato proprio a questo punto che mi sono resa conto di non aver mai pregato per mio papà.
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02 Set 2024 ore 16:00 - 07 Set 2024 09:00 Esercizi Spirituali - per tutti |
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