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Prossimi Incontri Estate 2024

03 Giu 2024
ore 16:00 - 08 Giu 2024 09:00
Esercizi Spirituali - Per Missionari, Sacerdoti, consacrati/e
17 Lug 2024
ore 15:00 - 19 Lug 2024 15:00
Cosa farò da grande?
21 Lug 2024
ore 19:00 - 26 Lug 2024 13:00
Settimana Biblica
13 Ago 2024
ore 17:00 - 17 Ago 2024 09:30
Ritiro per Famiglie
27 Ago 2024
ore 16:00 - 31 Ago 2024 09:00
Deserto Giovani
02 Set 2024
ore 16:00 - 07 Set 2024 09:00
Esercizi Spirituali - per tutti
14 Set 2024
ore 15:30 - 15 Set 2024 17:00
Camminata laudato si'
04 Ott 2024
ore 19:30 - 06 Ott 2024 16:00
Sulla soglia

Prossime celebrazioni

20 Giu 2024
ore 21:00 -
Festa della Consolata

Prossimi eventi

04 Mag 2024
ore 19:00 - 05 Mag 2024 16:00
Percorso di preparazione al matrimonio - secondo weekend
20 Giu 2024
ore 21:00 -
Festa della Consolata
14 Ago 2024
ore 21:00 -
Solennita' dell'Assunta
Sono alcuni anni che ho il bene di potermi recare, alcune volte nel corso dell'anno, alla Certosa di Pesio agli “Incontri della Parola” che si tengono ogni quarto week-end del mese, esclusi i mesi estivi. Sono una neoconvertita, dall'anno 2010 dopo un Pellegrinaggio a Medjugorie. Da allora ho sentito fortemente il desiderio e il bisogno di pregare, di partecipare alla Santa Messa e all'Adorazione Eucaristica e di accostarmi alla Parola seguendo catechesi e omelie. La Certosa offre tutto ciò in un clima di pace, tranquillità, serenità e natura incontaminata.Il cammino verso la santità che Gesù ci indica non è agevole e, ad ogni passo in avanti che si compie, la visuale si apre su un percorso che appare molto lungo e pieno di altri infiniti passi da fare verso la meta. Ciò che intendo raccontare ora è la storia di un mio passo in avanti compiuto proprio alla Certosa, con la collaborazione di una “vera” amica, grazie all'intervento poderoso di Gesù presente nel Santissimo Sacramento. Per spiegare meglio questo fatto, sono costretta a tornare indietro nel tempo della mia vita e cercherò di farlo brevemente per non tediare.Avevo 19 anni quando un fatto grave e luttuoso ha colpito la mia famiglia che stava conducendo, sino ad allora, una vita normale: un padre che lavorava e manteneva la famiglia, una madre casalinga e due figlie, ossia la sottoscritta e un'altra figlia di 13 anni. Era la sera del 29 giugno 1975 quando, in un incidente d'auto, mio papà muore sul colpo. La nostra vita viene sconvolta.Dopo una settimana dal funerale mia mamma scopre che sulla tomba di mio padre qualcuno, non della famiglia, porta quotidianamente dei fiori. Il paese è piccolo, le chiacchiere corrono ed anche noi veniamo a sapere che papà aveva un'amante. Qual è stata la nostra reazione? Dopo una settimana ci siamo asciugate le lacrime, abbiamo smesso di andare in chiesa alla domenica, ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo continuato a vivere dimostrando che sapevamo fare meglio degli uomini. La ferita era aperta e molto dolorosa in tutte e tre noi donne. La fede non sapevamo che cosa fosse, in quanto la pratica religiosa domenicale era solo formale ed inadatta a procurare ristoro, quindi abbiamo optato per l'unica soluzione possibile: prendere il dolore, la rabbia, lo sconforto e sotterrarlo in modo da non vederlo più e da impedirgli di danneggiarci più di quanto non avesse già fatto.Ognuna di noi, a seconda del proprio carattere, ha reagito in modo diverso: mia mamma, che aveva ancora poco più di quarant'anni, non ne ha più voluto sapere degli uomini e di risposarsi; mia sorella, che era nell'età dell'adolescenza, ha forse avuto i problemi peggiori con un periodo di una decina d'anni contrassegnati da fughe da casa e altri problemi che non mi dilungo a descrivere; la sottoscritta invece pareva condurre una vita normale; il lavoro, un matrimonio civile durato vent'anni e la nascita di un figlio (che non ho fatto battezzare).Dalla morte di mio papà sono trascorsi ad oggi 39 anni di cui 35 (dal 1975 al 2010) senza aver più messo piede in Chiesa né pregato.


Alla fine dell'anno 2010, come sopra accennato, è iniziato il mio cammino di conversione che mi ha portata ad interrompere una convivenza con un uomo, sposato in Chiesa e poi divorziato, e ad aprire gli occhi su una infinità di miei comportamenti non sicuramente conformi alla Parola di Dio.Insomma in questi quattro anni in cui ho ricominciato a fare esami di coscienza, confessioni, adorazioni, ad accostarmi spesso all'Eucarestia e a pregare, non mi ero accorta che riuscivo a pregare per tutti coloro che avevano bisogno, per i familiari, per le anime dei miei cari defunti ma...non per mio papà.Un po' di luce chiarificatrice ha iniziato ad illuminare la mia mente nell'estate appena trascorsa, durante i tredici giorni del mese di agosto che mi hanno portata a piedi da Leòn a Santiago de Compostela con zaino in spalla. Non sono una camminatrice abituale: camminare per 25 km al giorno è stato per me davvero faticoso. Ogni giorno mi veniva da fermarmi dopo soli 10 km, ed è per questo che gli altri 15 li camminavo pregando il Santo Rosario (dicendo a Gesù che ogni mio passo mi avrebbe portata un po' più vicina a Lui), senza pensare a quanti passi mi mancavano alla meta e dedicando ogni decina ad una persona cara, comprese le anime di amici e parenti defunti. Si trattava di circa 250 “Ave Maria” al giorno. Dopo dieci giorni avevo ormai pregato per tutti coloro che mi erano venuti in mente...ed è stato proprio a questo punto che mi sono resa conto di non aver mai pregato per mio papà. Mi è tornata alla mente, anche, una catechesi di don Pierino, santo sacerdote nato al Cielo circa un anno e mezzo fa, il quale, parlando dell'importanza di non essere in peccato mortale (infatti non conosciamo il giorno e l'ora della nostra morte), aveva accennato a coloro che muoiono improvvisamente, per malattia o incidente senza avere il tempo neppure per un pentimento tardivo. Mi veniva anche in mente che, alle anime finite all'inferno, le preghiere non servono. Insomma stavo facendo i conti sull'anima di mio papà: ho recitato una decina anche per lui, ma con poca convinzione e grande dispiacere al pensiero che potessero non essergli utili. Da qui è iniziato il mio tormento, a livello inconscio, ed il risveglio di un dolore che ho cercato nuovamente di sotterrare ma che è sfuggito anche a questo ennesimo tentativo di oblio.Insomma trascorsi due mesi dal Cammino di Santiago mi ritrovo a fine ottobre alla Certosa di Pesio con un'amica, al consueto incontro del quarto week-end del mese. Felici di rivederci dopo la pausa estiva, al termine dell'Adorazione guidata decidiamo di continuare con l'Adorazione notturna in una delle Cappelle della Certosa che rimangono aperte tutta la notte e qui avviene il miracolo.

Disobbedienti come sempre, invece di stare in silenzio per non disturbare la preghiera, abbiamo incominciato a parlare (ma credo proprio che questa disobbedienza non sia dispiaciuta a Gesù). Se dovessi dire come l'argomento del discorso sia caduto sulla figura di mio papà non sarei proprio in grado di ricordarlo, fatto sta ed è che da inconscio che era, questo grande dolore è tornato conscio. Ho incominciato a parlare con lei confidandole tutto ciò che ho già descritto e cioè i fatti accaduti, le mie paure sulla salvezza della sua anima ed il fatto che mi riuscisse proprio difficile pregare per lui. Insomma non ero riuscita a perdonarlo e sino ad allora non lo avevo mai capito. Ispirata sicuramente dallo Spirito Santo questa amica ha iniziato, con una mimica davvero divertente, a rappresentare mio padre quella sera stessa dell'incidente in auto come un uomo preoccupato, pentito per ciò che aveva fatto e che cercava una soluzione per rimediare al male procurato alla sua famiglia.Sino ad allora non mi era mai passato per la mente di pensare a lui come ad un uomo pentito e di vederlo intento a cercare un rimedio per il danno causato ma la recita della mia amica è stata risolutiva: adesso potevo davvero concepire tutta la sua debolezza, la sua fragilità e la sua incapacità a resistere alla tentazione.In quel momento ho sentito un dolore molto intenso e profondissimo, acuto ma di breve durata, e sono scoppiata in lacrime. Questa è stata la liberazione mia e dell'anima di mio padre insieme. Sì, perché in tutti questi anni ho tenuto la sua anima legata alla mia impedendo ad entrambi di volare.E questa cara e vera amica proprio questo mi ha detto: “Adesso puoi volare”.Nell'arco di poche ore si sono evidenziati tutti i condizionamenti della mia vita e anche quelli delle vite di mia mamma e di mia sorella causati da questo male subito e mai risolto. Come prima cosa il concetto negativo che avevamo di tutti gli uomini in generale e che veniva alimentato quando parlavamo tra di noi. Uomini incapaci di gestire ed amministrare sia in casa che nel pubblico, uomini assenti in famiglia e con i figli capaci solo di vantarsi delle conquiste femminili, dei soldi e del potere (dov'è finito il buon padre di famiglia!!!), che mandano in rovina aziende, famiglie, stato, che sanno essere solo di cattivo esempio per i figli, uomini immaturi che si appoggiano alle donne e senza di esse sono finiti e chi più ne ha più ne metta...e poi la nostra assoluta sfiducia nel matrimonio: mia mamma non ha più pensato di risposarsi e neppure di avere una relazione, mia sorella non si è mai sposata ed io mi sono sposata solo civilmente per non dire il mio si “per sempre”.A tutti gli effetti, parlando con la mia amica ed interlocutrice (felicemente sposata, con una bella ed esemplare famiglia in grado di affrontare tutte le problematiche della quotidianità), dicevo di non aver mai conosciuto alcuna coppia il cui rapporto, nel lungo periodo, si fosse dimostrato duraturo. Con questo non volevo dire che non ci fossero mai state coppie di questo tipo, magari qualcuna c'era anche stata ma con la stessa rarità con la quale si presentano alla storia i Santi, comunque io non ne avevo mai conosciute e non ne conoscevo. All'obiezione “...ma questa coppia di miei amici sono sposati da quindi anni e sono uniti e solidali”, rispondevo: “Dai tempo al tempo, aspetta e vedrai...anch'io sono stata sposata vent'anni, ma poi mio marito ne ha trovata una vent'anni più giovane di me...”. In effetti mio marito ed io rappresentavamo allora un esempio di coppia unita, tanto che al momento del fallimento i nostri amici sono rimasti sconcertati ed una mia amica ha addirittura pianto.Se poi incominciavo a pensare alla durata di un rapporto di coppia nel tempo, alla luce della mia esperienza, avrei potuto chiaramente affermare che non sarebbe bastata tutta la vita insieme per poter affermare che quel matrimonio era un matrimonio riuscito...sapevo bene che gli altarini si possono scoprire anche “post mortem”!Con questo spirito ho vissuto la mia vita, come avei potuto avere un'esperienza di coppia positiva in queste condizioni? E chi mi dice che il pensiero non riesca a tutti gli effetti a condizionare la realtà?“E così ti sei rovinata la vita e la famiglia”: questa è stata la conclusione della mia amica, la quale, grazie alla fede e alla sua recente conversione, sta rivalutando il comportamento da uomo di suo marito e gli accorda di giorno in giorno più stima e fiducia.

Scuola di Preghiera Adulti

Per giovani adulti ,adulti e famiglie.

Momenti di Preghiera e riflessione sulla Parola di Dio e condivisone in un clima di pace e serenità aiutato dall'ambiente della Certosa e dalla natura che la circonda.

DALLE 16.00 DEL SABATO ALLA DOMENICA DOPO IL PRANZO

Ritmo delle giornate

Scuola di Preghiera Giovani

Momento forte per giovani di incontro con la Parola di Dio, con l'Eucarestia e di condivisone per capire più a fondo il vero senso della vita in un clima di serenità e di gioiosa amicizia.

DALLE 15.30 DEL SABATO ALLA DOMENICA DOPO IL PRANZO

Ritmo delle giornate

Scuola di Preghiera Onde di Vita

Incontri mensili di una giornata con la Parola di Dio per giovanissimi.
(13 - 17 anni). La giornata dedicata all'ascolto della Parola, la riflessione, prima personale e poi in gruppo.
DALLE 9.30 ALLE 17.00 INCLUSA L’EUCARISTIA (PRANZO AL SACCO).

Ritmo della giornata